Tre giorni di full immersion di ghiaccio e misto

17 Gennaio 2016

Rose (di ghiaccio) e scintille tra il vento patagonico di Cogne

Eccoci finalmente a tritare ghiaccio e misto col paesaggio in veste invernale. Da un pò, con Tommaso, avevamo previsto una tre giorni di ghiaccio “senza meta precisa”. Nell’ultima settimana, le nostre idee sono più volte cambiate simultaneamente con il bollettino meteo. Ma che ci vuoi fare… per fare la scelta giusta bisogna essere flessibili, e l’attesa ha portato consiglio. In Dolomiti le temperature hanno avuto un rialzo in settimana e la pioggia ha raggiunto i 2000 m, pertanto non ce la siamo sentiti di prendere il rischio di fare “troppi” chilometri per poi rimanere a bocca asciutta. Cogne invece, poco o tanto ghiaccio che ci sia, non delude mai! Ne è uscito quindi un bel trittico di ghiaccio e misto in totale solitudine.

Primo giorno saliamo Medusa, nei pressi di Laubij. Si tratta di una bella goulottina di tre tiri, dove si passa dal ghiaccio ripido, all’effimero appoggiato, al marcio-mixt dell’uscita. Il tutto completato con la parziale salita di Laubij;

Secondo giorno: avventura. Partiamo con tutto nello zaino (ma proprio tutto) e ci dirigiamo verso il fondo della Valnontey alla ricerca di itinerari “alternativi” da salire, magari facendo anche qualche scintilla sulla roccia. Negli anni ho aperto diversi itinerari nella zona, e qualche idea nel sacco da prendere in considerazione ce l’avevo ancora. Ci spingiamo oltre “Di fronte al tradimento”, ma l’unico sacco che abbiam trovato era “di neve sulla roccia secca”. Ma non tutto è perduto. Sul cammino abbiamo visto che L’Erfaulet era in buone condizioni, o meglio, era ben fornita di ghiaccio. Dopo uno sguardo attento, notiamo che la valanga che solitamente spazza la cascata è già scesa in seguito alla prima nevicata, e i pendii in alto non sono carichi, anzi, belli pelati dal vento patagonico che ci accompagna ormai fedele. Alè, non saran scintille sulla roccia, ma è sempre un bellissimo itinerario fuori dalla folla, e con un pò di ingaggio in più dato dalla parziale assenza di soste. Tutta didattica, quindi si addice alla nostra giornata. Il ghiaccio come dicevo non era dei migliori, ma comunque abbondante. La salita è lunga e varia, con una vista spettacolare sulla balconata di Repentance. Per il resto la didattica è passata anche per il “giocarci” la salita a tiri alterni, andando così a correggere alcune piccole lacune su progressione e sicurezza.

Ultimo giorno. Cosa sifa, cosa non si fa, un caro collega amico di entrambi gioca un simpatico scherzetto bonario al Tommaso, suggerendogli di andare a fare “Gelati no thanks”, in Valeille. Il buon Tommaso ignaro della connotazione della via, mi gira la proposta e non può che trovarmi d’accordo. Pronti si parte. Arriviamo a Cogne con tutto nuvolo e vento patagonico. 3b, se non sbaglio, dava Sole pieno tutto il giorno?!?!?! Va beh… proseguiamo il cammino…verso il bar ovviamente e facciamo il pieno di calore vicino alla stufa a pellet, corredata da “n” croissants ciascuno. Stoici e impavidi ci lanciamo verso il nostro obbiettivo. Il vento aveva cancellato la traccia, gli sbuffi ci riempivano la faccia di neve, e io ripensavo alla brezza patagonica vissuta l’anno scorsoa El Chalten, immaginandomi già ibernato sul primo tiro della viai (D7 o 6b…roccia pura per capirci!). In realtà contro la parete il vento era meno forte, e il freddo invece sempre uguale . Con la dovuta calma del caso, un passo dopo l’altro ci portiamo a casa anche questa bellissima combinazione di vie, invidiando un pò le 6 o più cordate sul Candelabro del Coyote baciate dal Sole. La giornata prevedeva ancora qualche ora di didattica sulla tecnica d’arrampicata a triangolo, ma l’unica cosa “didattica” che mi sembrava sensata proporre a Tommaso visto il clima… è stata di andare al Bar a far merenda . Come dire… quando una cordata è affiatata non c’è storia ah ah ah !!!

Quindi il tutto si conclude con tre giornate super positive, passate con un bello spirito di puro piacere dell’essere in montagna, e a godere di ciò che questo strano inverno ci sta offrendo.

Alla prossima!

P.S. VALNONTEY: Patry, Acheronte, Sentiero dei Troll, Erfaulet, Repentance, e tutte le cascate del Gipeto donnaiolo sono in condizioni. OCCHIO AL MUTAMENTO DELLE CONDIZIONI DI INNEVAMENTO DOVUTE AL TRASPORTO DEL VENTO!

VALEILLE: per quanto abbiamo potutto constatare Laubij, Medusa, Loye, Tutto è relativo, Pattinaggio classica, Hard ice classica, Candelabro, Inachevé, Gelati no thanks sono formate.

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Pertanto, rimarrà vostro compito e responsabilità valutare le condizioni della montagna sul momento, che possono cambiare in modo repentino secondo gli agenti atmosferici.
Dovrete quindi saper valutare con la vostra esperienza e capacità il terreno che vi circonda, e prendere le decisioni necessarie per il corretto svolgimento della salita nel momento stesso in cui sarete in montagna.

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