Con Andrea siamo riusciti ad incastrare purtroppo solo una giornata risicata. Quindi ci siamo diretti su un itinerario non troppo lontano nè troppo lungo ma sopratutto poco frequentato. Vedendola sempre lì, la guglia del Père Eternel, genera certamente curiosità ed interesse. Fino a pochi anni fa esisteva solo un itinerario storico e esposto alla caduta di sassi che percorreva la parte basale della parete per arrivare alla breccia, da dove si slancia la guglia. Ora esiste una via moderna e di difficoltà accessibile che si chiama Papa Giovanni II. A noi personalmente non è piaciuta molto, ma è l’unico modo non troppo pericoloso per raggiungere il pinnacolo salito da Ottoz e Grivel nel 1927 tramite l’utilizzo di una pertica di legno. Devo dire che incute un certo timore risalire il palo “mobile” posando i piedi su delle piccole barre di ferro “pieghevoli” e arrugginite… ma era l’artificiale dell’epoca ed è ammirevole la perseveranza dei primi salitori. Noi abbiamo avuto la sfortuna di arrivare in vetta con le nuvole che non ci hanno regalato un gran panorama, che in una giornata di Sole sarebbe assolutamente splendido. Sicuramente vale la pena di salire quest’itinerario una volta nella vita per il suo valore storico.
Buone scalate!