Fu salito la prima volta da Piero Fornelli e Giovanni Mauro il 29-30 luglio 1951. Il pilastro prende il nome dal “fortissimo” Giusto Gervasutti, morto durante un tentativo di prima salita e successiva di ritirata a causa del maltempo il 16 settembre del ’46.
Il Pilier Gervasutti rimane un salitone lungo e complesso, vario e completo, da non sottovalutare anche per via di qualche breve sezione esposta ai pericoli oggettivi. L’arrampicata sui primi 500m è entusiasmante su roccia bellissima, la linea è logica e atletica. Il misto seguente, ancora lungo e delicato in alcuni tratti, obbliga a mantenere alta l’attenzione. Per me rimane una delle più belle salite del massiccio.
Erano gli anni ’99-00, appena diciannovenne quando mi lanciai su questa grande salita, giovane e determinatissimo. Mi sono tornati in mente molti momenti di quella scalata durante la recente ripetizione con Andrea: il passaggio della terminale, la luce rossa del primo Sole che colora il Pilier all’alba, il freddo delle terrazze a N, e l’eterna uscita sul misto. Mi ricordo anche la spavalderia gratuita dell’epoca che, alla macchina, voleva farci concatenare il Pilier Gervasutti alla goulotte Cheré, così giusto per sentirci un pò più fighi. All’epoca uscimmo di notte dal Pilastro e già grazie che ci uscimmo… questa volta per fortuna con un pò di ore di anticipo sul buio con qualche energia rimasta.
Andrea come sempre non ha bisogno di allenarsi per stare al passo sulle grandi salite, beato lui!!! Io devo allenarmi per stare al passo con lui anche sul sentiero di avvicinamento ah ah ah Il prossimo incontro sarà forse al trenino di Montenvers: direzione Cassin! La fame vien mangiando!