Dry tooling – Cogne
Ieri con l’amico e collega Filippo ci siamo diretti in zona Inachevé per approfittare di una breve mattinata di tempo libero. L’idea era di buttare il naso su un tiro di dry raramente ripetuto che si trova appena a destra dei più famosi Empire e Jedi Master. “Le sable cassé” è un monotiro a se stante lungo 35 metri circa di vero misto, salito da ignoti e poco considerato. Sono passato 1000 volte sotto questa cascata, mi son sempre detto che un giorno o l’altro sarei andato a farci visita, ma in realtà non ho mai fatto attenzione più di tanto alle sue condizioni. Per capirci… non ho mai prestato attenzione a quegl’ anni in cui era più formata di altri. Perciò ieri ci siamo andati convinti: tutta l’attrezzatura da carpentieri nel sacco e via! Salito 3/4 del tiro mi avvicino alla medusa pensile, sono dall’altra parte di un piccolo spigolo aggettante formato da una catasta di ciottoli piu o meno grossi, non posso proteggermi come il mio spirito di sopravvivenza vorrebbe, e quindi esito. Comincia l’opera di taglio e cucito: un micro nut qua, un chiodino a lama che penetra 1 cm là, fettucce, ecc… continuo ad alzarmi per tentare il passo e poi scendo, salgo e scendo almeno 10 volte. Se salto giù non è divertente. Provo inesorabilmente a piazzare un micro friend dietro lo spigolo, tra un granello di polvere e l’altro chissà che tenga, la solita protezione “pour le moral!” Tiro e viene via, cambio friend, tiro e viene via, salgo e disarrampico sti 2 metri maledetti per un’altra mezz’ora. Sò che il passo duro l’ho fatto e questo traverso è “solo” psicologico. All’ennesimo tentativo un C3 verde entra tra due foglie, poso le picozze, prendo coraggio e scalo lo strapiombo in traverso con le mani, mi ribalto dall’altra e tutto si risolve per il meglio, 2 braciate supero il ghiaccio e sono in sosta. Il mio socio ibernato per l’attesa mi raggiunge in sosta, e voilà missione compiuta. Il tiro è riuscito a vista… o meglio: psycho-vista! Giusto per dire che anche quelli che scalano di professione se la fanno nei pantaloni eccome
Oggi confrontandomi con il collega Matteo Giglio, lui mi mostra una foto (quella presente su Effimeri Barbagli che per gentile concessione riporto qui sotto in fondo per paragone con le condizioni attuali) e capisco che in effetti quando il tiro è in buone condizioni di ghiaccio ce n’è molto di più in uscita, e quel ribaltamento psycho non è previsto.
Nelle condizioni attuali sul tiro sono presenti 1 spit da 8, 1 chiodo marcio, la sosta sopra la medusa. Il materiale utilizzato ieri per la ripetizione sono 2 chiodi a lama, 1 serie di friends 0.3-1 (potrebbe essere utile raddoppiare 0.5-0.75), 1 nut piccolo. Se viene invece salito con molto ghiaccio la parte di roccia si riduce notevolmente in lunghezza e raddoppiare le misure non serve.
L’avvicinamento è lo stesso di Inachevé Conception/Jedi Master, in quanto il tiro si trova poco più a destra.
Buona salita a tutti:
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