Difficile trovare ghiaccio in quest’inverno primaverile. Allora mi dedico alla riscoperta di vecchie vie di roccia ormai abbandonate per via del ritirarsi dei ghiacciai e per la la loro discontinuità tecnica. Queste vie si prestano però molto bene ad essere percorse in inverno in stile DRY, ottima scuola per vie più impegnative. “El Chico” si sviluppa in parete NNE ed è un mix tra le vie “Pinelli-Sabbadini” e “Lenoir” raggiungendo la classica “Ottoz” sull’ultimo tiro.
Finalmente dopo molto tempo, con Olly riusciamo a trovare 2 giorni di bel tempo in alta montagna. Questa volta gli avevo promesso che saremmo riusciti a tirar fuori le picozze per inaugurare l’inverno. Non che scalare al mare ci dispiaccia, però cominciava a diventare frustrante che ad ogni uscita in programma facesse bello fino al giorno prima e poi cambiasse di colpo la meteo, rispedendoci a gozzovigliare tra calcare e Bar Sport Ormai dopo tanti anni Olly si fida ciecamente di me, e l’unica informazione che aveva per i due giorni era il materiale da portare… il tempo ci ha graziati e ne abbiamo fatto buon uso.
Il primo giorno ci dirigiamo verso la Pyramide per tentare un via nuova che avevo avvistato qualche tempo prima. L’incognita c’è sempre, ma con una buona conoscenza del territorio ed un accurato studio delle guide topografiche, l’ottimismo è alto. Ancora una volta la vallée Blanche sembra essere quasi interamente nostra, solo poche anime in giro dirette chi a scalare su roccia, chi alla Valeria. Ci fermiamo su un piccolo isolotto glaciale nel mezzo di una zona di grossi crepacci alla base della parete e ci prepariamo. Come sempre passare la terminale riserva qualche emozione, ma si rivela meno peggio del previsto. Si parte!
Trovo davvero interessante e didattico condividere l’apertura di vie nuove con i miei clienti. Ci si trova in situazione sconosciuta, su terreno sconosciuto, a dover progredire e poi scendere dovendo spesso costruire gli ancoraggi. In poche ore ci si trova davanti tutte le situazioni che un amatore può incontrare in una qualsiasi via a lui sconosciuta con in più “l’aggravante” di non aver neanche una relazione a disposizione. Penso che sia molto formativo mostrare come si affrontano queste situazioni in sicurezza e col giusto approccio.
Saliti con la prima funivia arriviamo in cima alla Pyramide all’imbrunire, ormai le giornate son corte. Ma la fatica del rientro al Torino è ampiamente ripagata dall’incantevole panorama che ci circonda: una notte stellata illuminata a giorno dalla mezza Luna accompagna i nostri passi, e ad accoglierci Mauro, Catrin, Rebecca e Lori con un’abbondante cena fuori orario. Il giorno seguente cambio programma, ci dirigiamo verso la classica cresta d’Entreves per un pò di scuola di progressione a corda corta, che quest’oggi è Olly a condurre.
E anche questa due giorni insieme è terminata nel migliore dei modi. Bravo Olly, bella riuscita dopo sei mesi di assenza dall’alta montagna. Ora speriamo che finisca la primavera e inizi l’inverno ad accompagnarci verso altre avventure.
Buone gite a tutti.