Dent d’Herens 4171m

20 August 2018

La Cresta Albertini al Colle delle Grandes Murailles (3957 m) è stata aperta dalla Guide del Cervino Gianni Albertini, Luigi Carrel e Jean Pellissier il 15 luglio 1937. Dopo averla finalmente ripetuta con Andrea, non posso che concordare con Francois Cazzanelli quando dice che si tratta di una delle più belle salite della Valtournenche, a torto poco conosciuta. Diciamo che forse è anche una delle poche salite alpinisitiche della valle con della roccia mediamente buona. Solo i primi 300m su 1350 si svolgono su ripidi prati e roccia “non proprio granitica”, per il resto la linea è estetica e la roccia solida.

La salita segue fedelmente il filo dello sperone, spesso affilato ed aereo. La particolarità di quest’itinerario è che si svolge in traversata tra Valtournanche e Valpelline rendendo un pò più laboriosa la logistica ma aggiungendo un pizzico d’avventura. Nonostante sia una “grande course” non arriva ufficialmente su nessuna vetta. Noi abbiamo optato per passare la notte al bivacco Perelli e salire in cima alla Dent d’Herens l’indomani, seguendo la cresta Tieffenmatten. La linea più estetica sarebbe certo terminare per la cresta E, ma è preferibile seguirla ad inizio stagione in presenza di neve. La ritirata sull’itinerario di salita in caso di problemi è quasi impossibile a causa della tortuosità della via. Ci sono però due punti di riparo fondamentali: il bivacco Camillotto Pellissier a 3200m e il bivacco Perelli appena sotto alla spalla d’uscita (già lungo la discesa) a circa 3850m.

La prima parte della via, decantata come parzialmente attrezzata a spit e chiodi è da intendersi con “molto parzialmente attrezzata” con chiodi per lo più marci e vecchi spit da 8mm arrugginiti al loro interno, solo pochissimi sono gli gli spit moderni o le soste solide presenti. L’ancoraggio che dà accesso alla cengia d’oro è in effetti un solo spit con spezzone di corda marcia attaccata. Dopo i primi 300m circa il materiale in posto è quasi nullo. L’itinerario è certamente meritevole di essere percorso, ma da non sottovalutare per via delle difficoltà tecniche ridotte.

Buona salita a tutti.

 

Documenti allegati

Cresta-Albertini

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