Una chicca effimera che si forma raramente . Una bella alternativa al traffico delle vicine classiche! Con Ilaria e Matteo partiamo per una due giorni di goulottes sul lato francese del Monte Bianco, con l’idea di salire la Goulotte des Allemands. Dopo un’estate rovinosa per l’alta montagna, finalmente con Matteo riusciamo ad infilare 2 week end proficui, e “il ragazzo”, come riesce ad incastrare una picozza in fessura, si scatena (forse stato contagiato dal sottoscritto?! ). Arriviamo all’attacco e ci troviamo già 3 cordate davanti, d’altronde è sabato, e tutti giustamente hanno voglia di sfogare la frustrazione settimanale accumulata in ufficio. Scatta il piano B. Da lontano avevo già addocchiato la Perroux, che si forma raramente e quindi abbastanza evidente. So che il tratto chiave non è ben definibile dal basso, ma la presenza di ghiaccio sui primi tiri mi lascia ben sperare. La goulotte si rivela molto interessante, incassata, su una rampa ascendente a balcone sulla Cheré, dove come sempre, se ne sono viste d’ogni! Il terzo tiro è uno dei crux dell’itinerario. Il ghiaccio è davvero effimero, in molti tratti non entra neanche tutta la punta frontale del rampone, e si esce poi per un traverso roccioso verso destra, su una spalletta. Il traverso continua brevemente su placca liscia per poi eventualmente congiungersi con la goulotte Cheré. La più parte delle cordate prosegue infatti per quest’ultima. Noi ci siamo ingaggiati per il tiro di misto successivo, o almeno quello che ci sembrava essere tale, che ci ha portati in prossimità di “Le Temps est Assassin”. Con altri due tiri interessanti ed un traverso ostico su neve raggiungiamo finalmente la Cheré e per questa ci caliamo. Davvero una goulotte consigliabile per le sue caratteristiche. Prima di partire abbiam deciso, per una volta, di non avere l’ansia della funivia da rincorrere, e quindi di pernottare all’Abrit Simond. Erano anni che non mi fermavo in questa catapecchia, e mi son subito ricordato il perché: a parte le porcherie lasciate dagli alpinisti, la struttura non riceve davvero nessuna manutezione ed è piuttosto squallida e sporca. Meno male che ci si lascia distrarre dal magnifico panorama circostante… (sacchi a pelo e fornello obbligatori!).
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