Quando l’anno scorso ho incontrato Filippo e Martina al rifugio Mezzalama, abbiamo scambiato quattro chiacchiere come spesso il clima conviviale in rifugio porta a fare. E’ stata una chiacchierata piacevole con due giovani del centro italia che già all’epoca trasmettevano grande passione ed interesse per la montagna e le sue tante attività. Qualche mese dopo, ricevo una chiamata proprio da Filippo che mi annuncia la sua volontà di fare un percorso formativo proprio insieme a Martina durante il mese di agosto. E’ tanto bello quanto raro, purtroppo, trovare dei giovani che siano profondamente interessati all’apprendimento, e la sua chiamata mi motiva più che mai. Con i ragazzi faremo un percorso di circa 10 giornate, e spartiremo la formazione con un altro collega Guida fidato in modo da coprire tutte le tematiche del caso e passare loro più punti di vista.
Il primo capitolo di questo viaggio ci porta al rifugio Monzino dove Mauro ci garantirà un soggiorno 5 stelle! Ci incontriamo il giorno prima per mettere a punto il materiale e fare un programma di massima: condizioni e meteo sono imprevedibili, bisognerà esser versatili quanto possibile. Saliamo quindi al rifugio e, dopo una breve pausa, ci dirigiamo verso il ghiacciaio del Brouillard per fare un pò di “cramponage”. Vedremo e proveremo tutte le tecnice di utilizzo dei ramponi e della picozza classica al cospetto degli omonimi pilastri. Rientrati e rifocillati al rifugio, proseguiamo la formazione sugli ancoraggi e le protezioni veloci, insieme alla progressione della cordata.
La sera ci sfondiamo di cibo tra aperitivo (fontina, salame, toma, melone e parmigiano ) e cena, giusto per non farsi mancare nulla. Tante calorie e un buon riposo non possono che rigenerarci per il secondo giorno. Alle 7 partiamo alla volta della via Cheney all’Aiguille Croux. Filippo e Martina hanno scalato da primi di cordata una sola volta in falesia, non sanno ancora cosa gli aspetta… Conduco io la cordata per i primi tre tiri di corda per testare il loro livello, e devo dire che con gli scarponi ai piedi se la cavano molto bene! Ma se deve essere una giornata formativa, non ha senso proseguire con loro da secondi su terreno semi sportivo dove la progresione è addomesticata dagli spit. Ci spostiamo quindi a sinistra sulla via normale, un pochino più facile, ma su terreno d’avventura, dove le protezioni bisogna metterle, e bisogna ricercare la via. Lascio quindi che i ragazzi si leghino in cordata autonoma e che arrampichino a tiri alterni. Io gli resterò vicino e controllerò ogni mossa, spiegando e insegnando laddove ce ne sia bisogno. Filippo e Martina si comportano egregiamente, e conducono la salita per tutta la via normale. Solo sulle ultime due lunghezze di corda farò da capo cordata, per via delle difficoltà crescenti.
Arriviamo in cima con uno splendido Sole e la vista è come sempre esagerata! Siamo nel cuore della storia dell’alpinismo, e siamo tutti soddisfatti per il bel risultato ottenuto. I ragazzi si sono guadagnati la cima con le loro forze e hanno messo un tassello importante per le prossime uscite e verso l’autonomia della cordata. Non ci resta che sperare nel meteo… e per certo sarà un mese SUPER!