Di fianco alla leggenda

11 Febbraio 2013

Il week-end del 9-10 febbraio è purtroppo l’unico dove riesco a liberarmi dal lavoro per seguire il corso di cascate di ghiaccio della Scuola di Alpinismo Giusto Gervasutti di Torino… la stessa scuola nella quale ho cominciato ad arrampicare ormai 16 anni fa. Il primo giorno mi vengono affidati Ivan, che ho già avuto modo di conoscere al di fuori della scuola e col quale è nata un’amicizia, e Tachi che ha il ruolo di allievo-istruttore e deve essere formato per passare successivamente di “categoria”.

Visto il freddo polare previsto, cerchiamo un’alternativa al ghiaccio puro che sarebbe sicuramente durissimo e ci dirigiamo verso la nuova via di misto aperta dal corso per Guide Alpine Valdostano, chiamata “Di fianco alla leggenda”. La via si sviluppa poco a sinistra della famosa Repentance Super seguendo dapprima una rampa ghiacciata evidente intervallata da qualche passaggio di misto, per poi salire per percorso poco logico fino al bellissimo pianoro di Money. Da qui la vista spazia sulla Roccia Viva, la Becca di Gay, il Gran Paradiso, La punta di Ceresole e l’Herbetet, la punta di Money, la Torre del Gran San Pietro, ecc… un panorama che ripaga davvero gli sforzi fatti. La via in sé non ci è piaciuta, benché molto didattica per gli allievi. E’ un po’ una forzatura con scarso interesse alpinistico dove prevale il muschio sul ghiaccio e la roccia, ma non si può sapere prima di metterci il naso ed è sempre apprezzabile per chi ha ancora voglia di andare a vedere con lo spirito d’avventura ma col rischio magari di perdere una giornata (rivolto agli apritori). Noi abbiamo anche salito una variante più ripida cercando terreno più interessante ma con scarso risultato. Dove il quarto tiro piega a sinistra per goulottina appoggiata (piena di neve!) abbiamo puntato in direzione di un’evidente candela verticale. Il ghiaccio troppo fragile ci ha spinti a salire poco più a destra su roccia per raggiungerne la sommità che presentava ghiaccio solido per la protezione e la progressione. Il tiro è valutabile intorno all’M5 “psicologico” perché poco proteggibile e su teppe dubbie; ma come dicevo anche questa variante è risultata di scarso interesse. Tra l’altro, rileggendo la relazione dei primi apritori ci siamo accorti di aver salito quasi due tiri e mezzo diversi rispetto a loro con varianti sul secondo tiro, il quarto e il quinto.

Buone salite

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