Una tre giorni in quota con grandi obbiettivi si è ridotta a un giorno e mezzo portando a casa il meglio che potevamo tenendo l’umore alto. Con Andrea ci eravamo prefissati un gitone coi fiocchi: il Supercouloir al Tacul versione integrale. Una decina di giorni fa ho visto cordate salirlo e mi sembrava buono. Quando arriviamo al Cosmiques ieri sera la gestrice ci dice che una Guida pochi giorni prima non aveva attaccato perché gli sembrava troppo secco. Il campanellino d’allarme si accende. Ma abbiamo la fortuna che un amico traversa proprio in quel momento dal Torino al Cosmiques e ci porta una foto in tempo reale. Ok… piano Supercouloir decisamente abbandonato. Le condizioni della montagna sono secchissime, i canali scarni di neve, le pareti N tutte nere. Tutto ciò che avrei considerato come piano B non era salibile, che fregatura. Sembra che il Modica e l’Albinoni siano buoni, va beh, Andrea le ha già fatte ma son sempre delle belle salite e in vista di altri obbiettivi tutto fa allenamento. Procediamo in quella direzione di buonora. Vedo le tracce portare alle terminale: insormontabile. Un bel muro strapiombante di neve inconsistente mi respinge. In altre occasioni avrei forzato di più la mano, ma con un cliente di sicuro non rischio di cappottarmi a testa in giù. La motivazione comincia a diminuire vertiginosamente, ma la giornata è bella e non ci va di tornare a casa senza far nulla. Decidiamo quindi per un itinerario relax ma in buone condizioni come la Pellissier, per poi rientrare per la cresta dei Cosmiques fino alla Midi. Purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco, ma l’importante è ricordarsi perchè si è li e godersi ogni attimo!
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