Parete N, via Triftjigrat
Data la scarsità di lavoro post lockdown facciamo di necessità virtù e cogliamo l’occasione per scalare in famiglia.
Grazie ad una soffiata dai colleghi local veniamo a conoscenza delle ottime condizioni sulla parete N del Breithorn occidentale, e nello specifico sulla via Triftjigrat (per altro li ringraziamo per la traccia!).
Non avevo mai percorso la parete N prima d’ora, si presenta quindi una buona occasione per esplorare posti nuovi. Reperite alcune informazioni sull’avvicinamento ci portiamo alla stazione di Cime Bianche per dormire e non far levatacce il giorno successivo (onestamente… idi tutta la salita la cosa che mi destava più preoccupazione era proprio l’avvicinamento in auto su per il Ventina di notte, dato il percorso tortuoso, ripido e la presenza di neve, tanto vale propendere per una cena con vista e una scomoda tendina). Il mattino seguente partiamo comunque di buon’ora, non abbiamo voglia di fare le corse e la risalita della pista fino al Plateau Rosà è sempre poco piacevole come sveglia. Dopo i primi 700m di dislivello che ci portano a 3500m scendiamo l’Unterteodulgletscher perdendo in pratica tutta la quota appena guadagnata. Le distanze nel massiccio del Monte Rosa sono ampie, dal Plateau all’attacco della via sono quasi 4 km. Per fortuna (fortuna???) abbiamo gli sci e in un attimo siamo giù. Bene, ora però bisogna riportarli su, questa volta fino a 4164m! Calziamo i ramponi a circa 2950m e mettiamo gli sci sullo zaino. L’itinerario ha un notevole sviluppo, per due terzi è poco ripido e serpeggia tra pendii, ghiacciai sospesi, e seracchi. Le uniche difficoltà tecniche si trovano negli ultimi 300m di via: a seconda delle si trovano neve sui 50/55°, ghiaccio e roccette facili. Per essere una parete N è un forno, oggi non una bava di vento nella prima metà della via e il Sole bacia la parete sin dalle prime luci del mattino. Arrivati in cima siamo quasi felici di trovare un pò di vento fresco che ci spettina.
Calzati nuovamente gli sci raggiungiamo le piste del Piccolo Cervino e ci godiamo la discesa su neve perfetta appena battuta dai gatti, e in un attimo siamo al punto di partenza. Unica pecca lo scempio che gli svizzeri stanno portando avanti sul ghiacciaio, tra nuova funivia e scavatori ovunque che demoliscono il ghiacciaio per reperire neve per gli impianti. Uno spettacolo terribile. Ovviamente è un parere personale.