Supercouloir attacco classico

9 Maggio 2016

Finalmente si torna in quota!!! Una bella giornata strappata al maltempo che permane sulle Alpi. Le condizioni generali dell’alta montagna non sono delle migliori al momento. Le goulottes sono poco fornite, quel poco di ghiaccio che c’è è sui versanti al Sole che ormai cominciano a scaldare molto, e quindi spesso scollato. Il vento delle ultime settimane ha fatto il suo sporco lavoro lavorando la neve e creando accumuli. I canali sono discretamente forniti ma la neve non ha ancora del tutto trasformato. Insomma, al momento bisogna davvero essere motivati, avere un pizzico di fortuna e saper scegliere bene gli itinerari.

Con Olivier era un pò che inseguivamo il salitone. Da quasi un anno la sfortuna del meteo avverso ci inseguiva inesorabilmente. Abbiam sempre ripiegato su itinerari interessanti ma la soddisfazione che dà l’alta montagna per noi è unica.

Partiti dal rifugio alle 5:30, dati il freddo e il vento non vrei scommesso 10 euro sulla riuscita della salita. Durante tutto l’avvicinamento la mia mente ha frullato i neuroni alla ricerca di un piano B e/o C. Non era molto allettante l’idea di scalare a mani nude e scarpette con quella tempertura infida. Per fortuna il Sole ha fatto capolino prima del previsto, circa un’ora prima che raggiungessimo l’attacco della via, iniziando così a scaldare la roccia. L’attacco diretto non era certo un’opzione da considerare dato l’improvviso rialzo termico e la scarsa quantità di ghiaccio presente sui tiri. Ad ogni modo ci prepariamo, e tempo che arriviamo alla prima sosta e cambiamo l’attrezzatura il tepore  del Sole ci riscalda le ossa e ci mette a nostro agio.

Erano davvero molto anni che non percorrevo i primi tiri del Pilastro Gervasutti e devo dire che mi sono divertito come un bambino al parco giochi. Anche Olivier si è comportato egregiamente sui primi ripidi tiri di roccia, per di più tenuto conto che tutta l’attrezzatura da ghiaccio era nello zaino a farci da zavorra. La goulotte si è mostrata più tecnica del solito nella parte centrale: dove solitamente scorre un fiume di ghiaccio c’era della stretta e sottile crosta scollata dalla roccia sottostante. Mentre in alto le condizioni erano più che buone. In generale direi che la salita non è più in buone condizioni. Ad oggi, per percorrerla, bisogna avere buon margine tecnico e una certa dimenstichezza del drytooling.

Ad ogni modo abbiamo passato una bellissima giornata, di quelle ben riuscite. Ancora una volta bravo Olivier che ha aggiunto un altro tassello al suo bagaglio di esperienza.

A vista queste le condizioni in giro: N della Tour Ronde buona; Valeria discreta a patto di fare l’avvicinamento dall’alto; Lafaille buona e per ora la terminale si passa ancora; couloir du Diable buono; vista gente andare all’attacco di Modica e Gabarrou che non sembravano fornitissimi.

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Pertanto, rimarrà vostro compito e responsabilità valutare le condizioni della montagna sul momento, che possono cambiare in modo repentino secondo gli agenti atmosferici.
Dovrete quindi saper valutare con la vostra esperienza e capacità il terreno che vi circonda, e prendere le decisioni necessarie per il corretto svolgimento della salita nel momento stesso in cui sarete in montagna.

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