Via Gabriele Bechaud
Via aperta nel 1998 da Gianni Carbone e Enrico Cavalieri sulla parete SE della Pyramide in onore dell’amico scomparso Gabriele Bechaud. Nel 2010 Carbone torna sui suoi passi per attrezzarla in ottica moderna aggiungendo alcuni spit alle soste e sui tiri più duri, lasciando qualche vecchio chiodo sulla via. Purtroppo l’itinerario è rimasto nel dimenticatoio per anni.
Il 31 luglio Luca Formagnana ed io, previo consenso degli apritori, abbiamo effettuato un ammodernamento del materiale in posto sostituendo gli spit arrugginiti, completando le soste e rendendo alcuni passaggi meno pericolosi e più scalabili, pur senza variare il grado obbligatorio della via.
L’itinerario corre a sinistra della super classica cresta E – via Ottoz, per l’esattezza proprio nei pressi delle nuove calate da 30 metri della stessa via. Ma è un itinerario totalmente indipendente e assolutamente meritevole di essere percorso. I tiri sono belli e molto diversi tra loro. La roccia, a parte il secondo tiro di “trasferimento” è eccellente e la scalata di qualità. Complimenti agli apritori!!!
Prima d’oggi avevo già percorso la via altre 3 volte, ed è stato proprio calandomi dalla Ottoz che l’itinerario mi aveva incuriosito. Qualche anno fa con Max avevo salito una variante d’attacco sul primo tiro percorrendo la ripida fessura di sinistra : certamente interessante ma la roccia sgranava troppo. A giugno sono tornato con Ilaria e ho salito la fessura du destra, anch’essa molto bella e degna di diventare il “nuovo” tiro d’attacco della via. Oggi c’è uno spit con anello alla base che segna la partenza e uno spit in uscita dal tiro per proteggere il passo. In questo modo la via risulta più omogenea.
Il grado massimo si attesta intorno al 6b/6b+ mentre l’obbligatorio è un buon 6a. Si protegge sempre molto bene laddove non ci sono gli spit. Le prime soste sono costituite da 2 spit da collegare : la scelta è stata dettata dalla quantità di soste di ogni tipo già presenti in parete, e dalla vicinanza con le soste di calata su catena. Volevamo rendere il meno invasivo possibile l’operato. Le ultime soste sono infatti in comune con la discesa.
La via è percorribile con una corda singola da 60 m. Il Materiale è quello classico : una serie di friends (doppi dallo #0.5 all’ #1), 8 rinvii, NDA per l’avvicinamento che si effettua dal rifugio Torino in circa 1h. L’attacco è in comune con le terrazze della via Ottoz che si traversano facilmente e evidentemente verso sinistra fino alla base del ripido muro fessurato.
Io e il socio avevamo pareri lievemente discordi sui gradi, forse perché io avevo già percorso la via e sapevo come risolvere i passi chiave. Per questo abbiamo segnato 6b/6b+ ecc.
In allegato troverete la relazione scaricabile su foto, e le foto della via.
Non resta che andare a ripeterla 🙂